Ultimo tramonto sulla piramide?

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piramide-cocoricòLa mancata riapertura durante il periodo di Pasqua, solitamente preludio dell’estate, ha fatto preoccupare non poco i fan del Cocoricò, il locale incoronato da DjMag come club numero uno in Italia, 16esimo in tutto il mondo.

Gli ultimi anni vedono il Cocoricò protagonista di tante situazioni spiacevoli, a partire da quando nell’estate del 2015 perse la vita un giovane di Città di Castello. Da lì, la discesa: dopo i 120 giorni di sospensione successivi al decesso, una nuova sospensione di tre mesi ha colpito il locale simbolo della Perla Verde dopo i vari solleciti di pagamento della Tari mai versati dalla proprietà. 

Una duro colpo che è stato aggravato dalle vicissitudini giudiziarie con il noto Dj e produttore Gabry Ponte, la cui società vanta un credito di 250mila euro nei confronti del Cocoricò, che ha portato al sequestro dei marchi finiti all’asta giudiziaria. Asta che, però, è stata bloccata lo scorso 25 gennaio quando la discoteca ha avviato le procedure fallimentari. Come se non bastasse, la Guardia di Finanza ha messo sotto sequestro cautelativo i conti della società per un importo di 800mila euro, per una serie di irregolarità tributarie.

L’ultima apertura del locale risale alla festa di capodanno, realizzata in extremis (dimezzando artisti e durata) dopo il pagamento di un acconto di 18mila euro sulla Tari evasa

Da lì in poi, dalla collina tutto tace. C’è da chiedersi quindi: rivedremo mai un’altra alba nella piramide?

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